Tuesday, February 16, 2016

Per anni mi sono nutrita della stessa faccia, degli stessi lividi, e delle stesse armonie, ed ora tutto

Per anni mi sono nutrita della stessa faccia, degli stessi lividi, e delle stesse armonie, ed ora tutto sembra cambiato. Michele non faceva più parte della mia vita già da tempo, ma il nostro intrigo sessuale non si è mai spento. Mi ha chiamata dicendomi che sarebbe passato, perchè aveva una sorpresa da mostrarmi. Sono curiosa? Diffido del sintomo di mediocrità.

All’improvviso la mia quiete si fa tempesta, e non riuscivo ad aspettare ancora. Il ritardo è sempre stato il suo preferito affanno, ma per fortuna non a letto. Finalmente bussano alla porta e la mia crisi cambia colore.

Apro il mio spiraglio di luce e vedo Michele con una bottiglia di vino che mi abbraccia, e in quell’intermittenza di luci, mi accorgo che un profumo di donna interferisce.

“Lei è Lidia” – afferma Michele deciso.

Lei vuole stringermi la mano e io incredula, pretendo il suo tocco. Li faccio entrare pensando che forse lei sia un avvocato divorzista che vuole aggiustare al meglio la nostra rottura, o un controllore di Stato ansiosa di qualche multa. Ok, devo calmarmi, sto delirando. Non mi sono mai sposata e adoro le multe, quindi posso stare tranquilla.

Ci sediamo e Michele inizia a raccontarmi della loro storia d’amore. Con lui siamo rimasti amici ma abbiamo continuato a fare sesso. In questo momento non basta la bottiglia di vino, ma un’intera cantina. Non lo amavo più ma quella donna perchè voleva spezzare atomi di ossigeno proporzionali al mio corpo?

In un momento in particolare la osservo bene, e ne rimango affascinata. Lei è bionda, viso molto delicato, occhi scuri, fisico atletico e incredibilmente sexy. Michele mi aveva teso una trappola? Ho avuto esperienze sessuali con donne, ma ultimamente non sentivo l’esigenza di una morbida pelle. Invece ora desidero i due scheletri che ho davanti, lui e lei. Il sesso non ti lascia pensare, ma solo godere e tra le bollicine non voglio affogare.

Invece di aprire un’altra bottiglia, mi siedo in mezzo a loro e tra parole incrociate, le carezze si fanno spinte. Io e Michele ci baciamo e le sue mani sono ovunque su di me, mentre la mia mano è intenta a scoprire l’intimità di Lidia.

Ho voglia dell’arcobaleno.

In un momento di istinto mi ritrovo sopra Michele, perchè cavalcare è la mia leggiadra sentenza, mentre Lidia si spoglia. L’orgasmo è solo un momento di concentrazione, tra l’essenza e la presenza.

Lo sento dentro di me e con furia mi sconvolgo. Ci sono giorni che sono liti, altri che sono crisi, altri raggiungono il podio.

Lidia bacia tutti, e le sue mani accolgono fette di bellezza. Venire è solo essere al momento giusto nel posto giusto. Tra le urla, non siamo stanchi.

Quando ritrovo lo sguardo di lei, la spingo verso il muro e sento i suoi battiti più feroci. La mia grinta vince su ogni corda. La penetro con le mie dita e nell’ansimare siamo un’unica goccia. Michele non rinuncia alla scena e lo sento dietro di me, che spinge creando un unico legame di tre menti. Immaginate di risolvere un problema di numeri e di trovare una soluzione mista. Ora siamo il numero perfetto, il 3.

In camera, sul tavolo, in cucina, in bagno, le ombre sono più vive che mai e gli scheletri sono ancora vivi. Un bagno in vasca ci rilassa dopo il piacevole tormento, e continuiamo a baciarci e toccarci.

Io non sono ancora ubriaca, non sono ancora stanca, ma forse, voglio morire di questo piacere.

I tetti crollano, i corpi rimangono

[Luciana Cameli]

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